La banda dell’Audi in azione. Tre colpi a Sirolo e uno a Camerano, i ladri cambiano targa e riescono a fuggire
Non più un’eccezione, ma la regola. L’ondata di furti, ampiamente prevista – come ogni anno quando c’è il passaggio dall’ora legale a quella solare perché fa buio prima e i ladri hanno più libertà e tempo d’azione – sta assumendo dimensioni preoccupanti. La provincia anconetana è assediata dalla banda dell’Audi che ora fa paura: quattro uomini, forse armati, continuano a seminare terrore nell’hinterland. Dalla Vallesina si sono spostati in riviera. Venerdì sera hanno fatto fuori tre abitazioni a Sirolo e una Camerano . Il tutto nell’arco di un paio d’ore, tra le 18 e le 20. In casa non c’era nessuno.
È scattata una caccia alla supercar in fuga da parte dei carabinieri che hanno presidiato i caselli autostradali di Ancona Sud e Porto Recanati-Loreto e hanno organizzato posti di controllo lungo la Statale 16, da Osimo Stazione fino alla Baraccola, ma anche a Camerano. Non c’è stato nulla da fare, ancora una volta hanno avuto la meglio loro, i ladri, scappati con un ricco bottino: 8mila euro tra gioielli, contanti e capi d’abbigliamento firmati, rubati in riviera. Adottano sempre la stessa tecnica: saltano da un balcone all’altro, spaccano (se necessario) le persiane, praticano un foro sugli infissi ed entrano dalle finestre. A Sirolo hanno ripulito tre appartamenti tra via Sant’Antonio e via del Corbezzolo, con i carabinieri della stazione locale, guidati dal comandante Alfredo Russo, che indagano alla ricerca di possibili impronte digitali, anche se è dura: hanno a che fare con un manipolo di professionisti del crimine, abituati ad indossare guanti e cappucci.
Poi si sono spostati a Camerano, dove hanno visitato una villetta di via Dante e anche qui hanno portato via soldi e monili d’oro. Alcuni testimoni hanno riconosciuto nel buio un’Audi A4 scura, di grossa cilindrata, probabilmente la stessa vista sgommare su e giù per la provincia negli ultimi giorni. A bordo, quattro uomini incappucciati, di cui uno, il conducente spericolato, fa da “palo” per assicurarsi che nessuno disturbi i complici durante le incursioni. Che siano provetti delinquenti, non ci sono dubbi: basti pensare che sono capaci di cambiare in diretta le targhe dell’auto usate per le scorribande. Venerdì sera sapevano di avere i carabinieri alle calcagna.
Così, dopo il primo paio di furti, hanno trovato il modo di prendersi una breve pausa per sostituire la coppia di targhe rubate e montarne altre, in modo da proseguire indisturbati il loro raid, senza il pericolo di essere riconosciuti e fermati nei vari posti di controllo allestiti dalle forze dell’ordine alle porte del capoluogo. Sembra impossibile acciuffare questa gang che sfreccia a tutto gas e non si ferma davanti a niente e nessuno. Banditi sfacciati e irrefrenabili, forse albanesi o romeni, comunque stranieri, a sentire chi ha avuto la sfortuna di interloquire con loro. Se li è trovati in faccia, la sera di Halloween, un muratore 43enne di Pianello Vallesina: erano sul terrazzo, in pochi attimi avevano già scardinato una persiana. Colti in flagrante, si sono messi a lanciare pietre contro la vittima per guadagnare la fuga. «Affacciati e ti ammazziamo!», gli hanno urlato prima di sparire nel buio.
Minacce simili le hanno rivolte a un ragazzo che vive al Coppo di Sirolo e li ha sorpresi a rubare nell’appartamento dei vicini in via 8 Marzo, la sera del 13 ottobre, dopo che già una settimana prima avevano svaligiato tre appartamenti nello stesso condominio: «Fermati o spariamo». Sembravano fare sul serio, si sono portati le mani alle tasche, come se avessero davvero una pistola. Forse quella rubata nella villetta di un ex poliziotto in pensione a Montacuto, lo scorso 6 ottobre: si sono portati via, oltre ai gioielli della moglie, anche una scatola piena di proiettili. Quanto basta per farsi prendere dalla paura e convincere anche i più coraggiosi ad evitare gesti eroici: con questa gente non si scherza. Certo, è allarme rosso. Una ventina le case svaligiate in meno di un mese: di questo passo subirà un’impennata la media, già ragguardevole, di 4 colpi in abitazione al giorno che, stando a un’indagine sulla criminalità 2018 pubblicata dal Sole 24 Ore, collocano la provincia di Ancona al 49° posto nella speciale classifica del terrore con 1454 furti denunciati in un anno. D’altronde, non c’è Comune che sia stato risparmiato dalla banda. A Filottrano è stata depredata un’intera palazzina la sera dell’11 ottobre: i rocamboleschi inseguimenti a Jesi e Fabriano, durante la notte stessa, sono andati a vuoto. Ed è forte il sospetto che anche i raid compiuti il 26 ottobre a San Biagio (una “manita” di furti) e ad Ancona, nella zona di Monte Dago, dove hanno saccheggiato pure la villa di un ingegnere, siano riconducibili all’imprendibile gang dell’Audi.